Discussione:
A proposito di resa a specchio
(troppo vecchio per rispondere)
Paolo Protti
2003-07-27 17:07:51 UTC
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La resa a specchio è un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
Ho letto che in diverse città non è possibile fare resa a specchio e
credo che ciò comporta ulteriori appesantimenti nella gestione
dell'edicola (finanziario e di spazio) rispetto all'accordo che
abbiamo fatto da diversi anni a Reggio Emilia con il nostro
distributore locale, ma anche noi, pur avvantaggiati dall'accordo di
resa a specchio, sentiamo il notevole peso della disfunzione
distributiva in quanto le testate che si spacciano per editoriali
senza esserlo e dal proliferare in modo abnorme ed assurdo di
riciclati e ricoperinati, di raccolte o collezioni che ci costringono
ad ore di inutile lavoro (controllo della merce in arrivo, resa,
controllo contabile della resa, segnalazioni di mancanze sia in arrivo
che in resa, ulteriore controllo con il fucile spianato che le
mancanze siano accreditate ecc. ecc.) rendono pesantissimo il nostro
lavoro fisico e mentale, senza avere la benché minima remunerazione.
Certo io sono avvantaggiato rispetto a Prato o Bergamo dove leggo che
la resa a specchio non è possibile, ma la sostanza credo non cambi se
non in termini di valuta e spazio: rimane tanto lavoro inutile e non
pagato. Faccio un esempio pratico con una bolla illustrati di un
giorno qualunque ricevuta dal sottoscritto.
Numero pubblicazioni (referenze) distribuite dal mio DL: 128
Numero pubblicazioni inviate al sottoscritto: 81
Numero pubblicazioni uscite, ma non fornite: 47
A titolo di cronaca era il 27.11.00 lunedi. Ribadisco ho preso un
giorno a caso dal mio archivio.
Sempre a titolo di cronaca il numero di copie ricevute quel giorno
sono state 430. Le copie rese 135 di cui 40 a specchio.

Mi sono andato a rileggere l'attuale accordo che, seppur scaduto e
fuori dai tempi, è ancora quello che regola la nostra attività. Me lo
sono andato a rivedere perché nonostante sia applicato solo dagli
edicolanti (non dagli editori e men che meno dai DN e DL), spesso
sento dire dai rappresentanti sindacali degli edicolanti frasi del
tipo: non possiamo farci niente……..purtroppo l'accordo in corso
prevede queste clausole………lo so il buonsenso direbbe che hai ragione,
ma il contratto no……….
Ed altre amenità del genere che tutti conoscete. Cosa dice il
contratto?
ART. 7 – IMPEGNI DELLE RIVENDITE
Le Rivendite si impegnano:
a ricevere, per la messa in vendita, tutte le pubblicazioni quotidiane
e periodiche fornite dalle Aziende associate alla FIEG (che saranno
contrassegnate da apposito marchio e il cui elenco aggiornato sarà
inviato alle organizzazioni dei rivenditori) o dalle Aziende di
distribuzione locale con tempestività, la continuità e l'impegno
professionale adeguati per favorire lo sviluppo della loro diffusione,
garantendo a ciascuna delle pubblicazioni parità di trattamento. Ogni
altra forma di rifornimento deve, pertanto, ritenersi abusiva.

Ora io non ho mai ricevuto L'Eco di Bergamo o L'Unione Sarda (non è
che ne senta il bisogno, per carità!!!!) che pure sono edite da
Aziende associate FIEG, mentre il 27.11.00 erano in distribuzione Top
Puzzle, Titti giochi, Lesbo Italia, Eden, Cerbiatte Viziose, Pippi
rilancio, Travestit e Puzzle in allegria solo per fare qualche nome,
che, ho controllato attentamente, sono edite da aziende NON ASSOCIATE
FIEG e quindi, come recita il contratto, da ritenersi abusive. Ora
chiedo: perché i DN e DL, nonostante il contratto parli molto chiaro
accettano di distribuire testate ritenute abusive?
Quali sono stati i criteri di scelta del mio DL di inviarmi 81
referenze sulle 128 distribuite quel giorno? So già le risposte di
"qualcuno": la consuetudine, oppure la conoscenza del potenziale di
vendita da parte dei DL.
Ma quale conoscenza se lo stesso Costantini ci dice che non conosce
nemmeno il suo miglior cliente? (Tranquillo Marco non è assolutamente
una polemica personale, ma una constatazione di fatto).
A titolo di cronaca le referenze per me necessarie il 27.11.00 erano
68 di cui 30 avrei preferito riceverle con carichi superiori perché
insufficienti rispetto alle mie potenzialità.
Ritornando infatti all'attuale contratto l'art.6 recita:

IMPEGNI DELLE AZIENDE EDITORIALI – Le Aziende editoriali aderenti alla
FIEG si impegnano……….a fornire ai rivenditori il numero di copie
necessario a soddisfare le esigenze diffusionali dei singoli punti
vendita.
E quindi tradotto significa che:
o gli editori dimostrano con i numeri resa 0 della tal testata
oppure devono rifonderci il mancato guadagno delle mancate vendite.
A questo punto E' INDISPENSABILE da subito discutere della
determinazione dei carichi. Non so se anche voi avete notato l'anomalo
netto aumento dei libri ricevuti con sconti ridicoli rispetto a quelli
normalmente ottenibili sul mercato librario. Anche in questo caso
silenzio più assoluto delle OOSS. Come per gli inserti. Come per i
banded. Come per i cut price. Come per gli abbonamenti. Come per
Oresette. Come per i carichi anomali dei supermercati. Gli editori ci
provano titubanti e poi……….visto che non incontrano nessuna
resistenza, trasformano le nostre attività a loro piacimento. La
scorsa settimana siamo stati costretti a vendere un milione di
infradito al 18,77%.
E' normale?
Andate a chiedere ai negozi di calzature l'aggio che hanno quando
vendono una ciabatta.
Andare a chiedere ai negozi di abbigliamento gli sconti per vendere
costumi, maglie, top, pantaloni, camicette, parei e sciarpe.
Andate da qualsiasi profumeria a chiedere quanto hanno di aggio per
vendere profumi.
Andate in farmacia e chiedete al farmacista chi paga l'IVA sui
preservativi.
Chiedete al ferramenta di fiducia quanto guadagna sulla vendita di una
pinza o di una torcia.
Oppure ad una libreria l'aggio normale sui libri.
A proposito: chi ha trattato per nostro conto l'aggio sui tampax?
Paolo
andrea padova
2003-07-29 10:19:00 UTC
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Post by Paolo Protti
La resa a specchio è un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
Ho letto che in diverse città non è possibile fare resa a specchio e
credo che ciò comporta ulteriori appesantimenti nella gestione
dell'edicola (finanziario e di spazio) rispetto all'accordo che
abbiamo fatto da diversi anni a Reggio Emilia con il nostro
distributore locale, ma anche noi, pur avvantaggiati dall'accordo di
resa a specchio, sentiamo il notevole peso della disfunzione
distributiva in quanto le testate che si spacciano per editoriali
senza esserlo e dal proliferare in modo abnorme ed assurdo di
riciclati e ricoperinati, di raccolte o collezioni che ci costringono
ad ore di inutile lavoro (controllo della merce in arrivo, resa,
controllo contabile della resa, segnalazioni di mancanze sia in arrivo
che in resa, ulteriore controllo con il fucile spianato che le
mancanze siano accreditate ecc. ecc.) rendono pesantissimo il nostro
lavoro fisico e mentale, senza avere la benché minima remunerazione.
Certo io sono avvantaggiato rispetto a Prato o Bergamo dove leggo che
la resa a specchio non è possibile, ma la sostanza credo non cambi se
non in termini di valuta e spazio: rimane tanto lavoro inutile e non
pagato. Faccio un esempio pratico con una bolla illustrati di un
giorno qualunque ricevuta dal sottoscritto.
Numero pubblicazioni (referenze) distribuite dal mio DL: 128
Numero pubblicazioni inviate al sottoscritto: 81
Numero pubblicazioni uscite, ma non fornite: 47
A titolo di cronaca era il 27.11.00 lunedi. Ribadisco ho preso un
giorno a caso dal mio archivio.
Sempre a titolo di cronaca il numero di copie ricevute quel giorno
sono state 430. Le copie rese 135 di cui 40 a specchio.
Mi sono andato a rileggere l'attuale accordo che, seppur scaduto e
fuori dai tempi, è ancora quello che regola la nostra attività. Me lo
sono andato a rivedere perché nonostante sia applicato solo dagli
edicolanti (non dagli editori e men che meno dai DN e DL), spesso
sento dire dai rappresentanti sindacali degli edicolanti frasi del
tipo: non possiamo farci niente??..purtroppo l'accordo in corso
prevede queste clausole???lo so il buonsenso direbbe che hai ragione,
ma il contratto no???.
Ed altre amenità del genere che tutti conoscete. Cosa dice il
contratto?
ART. 7 ? IMPEGNI DELLE RIVENDITE
a ricevere, per la messa in vendita, tutte le pubblicazioni quotidiane
e periodiche fornite dalle Aziende associate alla FIEG (che saranno
contrassegnate da apposito marchio e il cui elenco aggiornato sarà
inviato alle organizzazioni dei rivenditori) o dalle Aziende di
distribuzione locale con tempestività, la continuità e l'impegno
professionale adeguati per favorire lo sviluppo della loro diffusione,
garantendo a ciascuna delle pubblicazioni parità di trattamento. Ogni
altra forma di rifornimento deve, pertanto, ritenersi abusiva.
Ora io non ho mai ricevuto L'Eco di Bergamo o L'Unione Sarda (non è
che ne senta il bisogno, per carità!!!!) che pure sono edite da
Aziende associate FIEG, mentre il 27.11.00 erano in distribuzione Top
Puzzle, Titti giochi, Lesbo Italia, Eden, Cerbiatte Viziose, Pippi
rilancio, Travestit e Puzzle in allegria solo per fare qualche nome,
che, ho controllato attentamente, sono edite da aziende NON ASSOCIATE
FIEG e quindi, come recita il contratto, da ritenersi abusive. Ora
chiedo: perché i DN e DL, nonostante il contratto parli molto chiaro
accettano di distribuire testate ritenute abusive?
Quali sono stati i criteri di scelta del mio DL di inviarmi 81
referenze sulle 128 distribuite quel giorno? So già le risposte di
"qualcuno": la consuetudine, oppure la conoscenza del potenziale di
vendita da parte dei DL.
Ma quale conoscenza se lo stesso Costantini ci dice che non conosce
nemmeno il suo miglior cliente? (Tranquillo Marco non è assolutamente
una polemica personale, ma una constatazione di fatto).
A titolo di cronaca le referenze per me necessarie il 27.11.00 erano
68 di cui 30 avrei preferito riceverle con carichi superiori perché
insufficienti rispetto alle mie potenzialità.
IMPEGNI DELLE AZIENDE EDITORIALI ? Le Aziende editoriali aderenti alla
FIEG si impegnano???.a fornire ai rivenditori il numero di copie
necessario a soddisfare le esigenze diffusionali dei singoli punti
vendita.
o gli editori dimostrano con i numeri resa 0 della tal testata
oppure devono rifonderci il mancato guadagno delle mancate vendite.
A questo punto E' INDISPENSABILE da subito discutere della
determinazione dei carichi. Non so se anche voi avete notato l'anomalo
netto aumento dei libri ricevuti con sconti ridicoli rispetto a quelli
normalmente ottenibili sul mercato librario. Anche in questo caso
silenzio più assoluto delle OOSS. Come per gli inserti. Come per i
banded. Come per i cut price. Come per gli abbonamenti. Come per
Oresette. Come per i carichi anomali dei supermercati. Gli editori ci
provano titubanti e poi???.visto che non incontrano nessuna
resistenza, trasformano le nostre attività a loro piacimento. La
scorsa settimana siamo stati costretti a vendere un milione di
infradito al 18,77%.
E' normale?
Andate a chiedere ai negozi di calzature l'aggio che hanno quando
vendono una ciabatta.
Andare a chiedere ai negozi di abbigliamento gli sconti per vendere
costumi, maglie, top, pantaloni, camicette, parei e sciarpe.
Andate da qualsiasi profumeria a chiedere quanto hanno di aggio per
vendere profumi.
Andate in farmacia e chiedete al farmacista chi paga l'IVA sui
preservativi.
Chiedete al ferramenta di fiducia quanto guadagna sulla vendita di una
pinza o di una torcia.
Oppure ad una libreria l'aggio normale sui libri.
A proposito: chi ha trattato per nostro conto l'aggio sui tampax?
Paolo
tu hai perfettamente ragione!perche'continuiamo a vendere le riviste
con cassette,ciabatte,parei,abiti etc...? l'ho pensato
spesso,RIFIUTIAMOCI!
poi pero' mi accorgo che non e' possibile!
io lavoro in una citta' che fa il servizio al banco,tutte le mattine
mi trovo in agenzia con diversi colleghi che imprecano perche' hanno
ricevuto "solo 3 copie" di oggi col materassino,altri piu' lecchini
corrono dai ragazzi della distribuzione per elemosinare qualche copia
in rifornimento immediato di gioia con l'orologio o grazia col pareo.
Penso:in queste condizioni non si va da nessuna parte.
La colpa di tutto cio' e' si di noi edicolanti che per 5 euro di
incasso non so che faremmo,ma soprattutto di una classe dirigente
sindacale incapace che in pochi anni ci ha messo tutti sul lastrico.
Quanti siamo in italia?40000 circa,di questi quanti sono in grado di
mantenere la propria famiglia col reddito della sola edicola? voglio
essere ottimista diciamo il 50%? io non ne faccio parte,se mia moglie
non lavorasse a tempo pieno sarebbe da piangere!!! certo che non
essendo un lavoratore fiat,olivetti,o alitalia fon frega un fico secco
a nessuno.a proposito del mnifesto di azienda edicola io non l'ho
appeso.ciao
Andrea
Lucio
2003-07-30 18:09:14 UTC
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Post by andrea padova
tu hai perfettamente ragione!perche'continuiamo a vendere le riviste
con cassette,ciabatte,parei,abiti etc...? l'ho pensato
spesso,RIFIUTIAMOCI!
poi pero' mi accorgo che non e' possibile!
io lavoro in una citta' che fa il servizio al banco,tutte le mattine
mi trovo in agenzia con diversi colleghi che imprecano perche' hanno
ricevuto "solo 3 copie" di oggi col materassino,altri piu' lecchini
corrono dai ragazzi della distribuzione per elemosinare qualche copia
in rifornimento immediato di gioia con l'orologio o grazia col pareo.
Penso:in queste condizioni non si va da nessuna parte.
La colpa di tutto cio' e' si di noi edicolanti che per 5 euro di
incasso non so che faremmo,ma soprattutto di una classe dirigente
sindacale incapace che in pochi anni ci ha messo tutti sul lastrico.
Se i giornalai sono (e lo sono) come tu li descrivi dimmi in che modo
"la classe dirigente sindacale" può *concretamente* difendere i nostri
sacrosanti diritti e migliorare le nostre condizioni che, riconosco,
sono oggi ai minimi storici.
Lucio

Lucio
andrea padova
2003-07-31 09:40:51 UTC
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Post by Lucio
Post by andrea padova
tu hai perfettamente ragione!perche'continuiamo a vendere le riviste
con cassette,ciabatte,parei,abiti etc...? l'ho pensato
spesso,RIFIUTIAMOCI!
poi pero' mi accorgo che non e' possibile!
io lavoro in una citta' che fa il servizio al banco,tutte le mattine
mi trovo in agenzia con diversi colleghi che imprecano perche' hanno
ricevuto "solo 3 copie" di oggi col materassino,altri piu' lecchini
corrono dai ragazzi della distribuzione per elemosinare qualche copia
in rifornimento immediato di gioia con l'orologio o grazia col pareo.
Penso:in queste condizioni non si va da nessuna parte.
La colpa di tutto cio' e' si di noi edicolanti che per 5 euro di
incasso non so che faremmo,ma soprattutto di una classe dirigente
sindacale incapace che in pochi anni ci ha messo tutti sul lastrico.
Se i giornalai sono (e lo sono) come tu li descrivi dimmi in che modo
"la classe dirigente sindacale" può *concretamente* difendere i nostri
sacrosanti diritti e migliorare le nostre condizioni che, riconosco,
sono oggi ai minimi storici.
Lucio
Lucio
Caro Lucio non so se sei un sindacalista,se lo sei ti ammiro,io anni
fa ci ho provato ma sicuramente per mia incapacita' sono durato poco.
ora tu dici:se i giornalai sono come li descrivi chi ci deve
difendere?
vero!vedi anni fa dei sindacalisti padovani (gente vecchia del
mestiere,intelligente,con buona dialettica mica degli ebeti qualsiasi)
mi dissero: il dl vuole eliminare la resa libera,(si perche' noi
avevamo la possibilita' una volta a settimana di fare appunto una resa
libera,che per noi era un gran sfogo economico.)beh prima che la
elimini dovra'passare sui nostri cadaveri!!
in altra occasione,il dl vuole licenziare tutti i dipendenti e dare il
lavoro a cooperative esterne,beh prima che le nostre rese cadano in
mano di gente inesperta ed incompetente dovra'passare sui nostri
cadaveri!!
morale della favola:la resa libera non esiste piu' da secoli,di
dipendenti quel signore non ne ha piu' uno ma solo gente sottopagata
che cambia in continuazione
e se chiedi un rifornimento te lo sbagliano 3 volte.
quello che mi fa piu' male e' che i nostri cadaveriormai versano in
stato di decemposizione da un pezzo.
andrea
p.s. leggo poi che Paolo nella sua citta' gode della resa a
specchio,frutto di accordi sindacali col dl lo invidio tantissimo.
andrea padova
2003-08-04 09:12:09 UTC
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Ciao Andrea, leggo che sei di Padova. Nella tua città non disponete di
uno dei mammasantissima dello SNAG ovvero il Signor Mario Bertolini?
Come è possibile che con un dirigente sindacale cosi preparato ed
impegnato, almeno a parole, ci siano tutte quelle disfunzioni che
citi?
Paolo
Ciao Paolo,Mario Bertolini e' un caro amico oltre che un valido
collega e, permettimi di spezzare una lancia a suo favore e' anche
molto preparato.
Non so che scontri tu abbia avuto con lui,posso pero' assicurarti che
e' una persona in gamba.Questa in sintesi e' la nostra storia:
7/8 anni fa fummo eletti nel direttivo del sinagi,trovammo delle
resistenze impossibili dai vecchi marpioni del sindacato,fummo
trattati alla stregua di usurpatori(di che cosa poi mi chiedo)ci
chiudevano i cassetti a chiave??!!
ci nascondevano le loro iniziative,e non avallavano le nostre.
Io che sono molto meno costante di lui mollai presto,lui invece
piu'caparbio continuo'...alla fine anche Bertolini dovette desistere
ed usci' sbattendo la porta.Fondammo lo snag (che a padova non
esisteva),in poco tempo portammo una quarantina di colleghi a dare
disdetta al sinagi ed iscriversi allo snag.
Purtroppo lo sappiamo ,siamo gente che lavora 10/12 ore al
giorno,ritrovarsi alle 9 di sera,assistere ad un'assemblea a volte
infuocata,coricarsi a mezzanotte passata ed alzarsi alle 5 del mattino
non e' facile,io stesso ammetto di essere incostante.
Ad un certo punto anche Bertolini ha ceduto,si e' per cosi'dire
raffreddato,ha cominciato una collaborazione con Abbiati,scrive su
azienda edicola,attualmente sta lavorando al perfezionamento di
inforiv,e so che per lui e' piu'redditizio che fare il "trascinatore
di popoli in patria" .
Io che non sono un "messia"non me la sento di condannarlo,anche se un
po'deluso
dal suo abbandono lo sono.Purtroppo il patrimonio di 45 colleghi e'
andato perduto,c'e' chi e' rientrato in sinagi e chi come me non s'e'
piu'iscritto da nessuno.Sull'attivita' del sinagi padovano avro' altri
momenti per parlarne,per il momento stendiamo un velo pietoso.
Andrea
Paolo Protti
2003-08-04 12:52:03 UTC
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Post by andrea padova
Ciao Paolo,Mario Bertolini e' un caro amico oltre che un valido
collega e, permettimi di spezzare una lancia a suo favore e' anche
molto preparato.
Non so che scontri tu abbia avuto con lui,
Puoi leggerli attorno a fine/inizio anno sul forum dello Snag. Mi
interessa molto, al proposito, una tua opinione.
Ciao
Paolo
Paolo Protti
2003-08-04 20:41:50 UTC
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Caro Andrea e cari colleghi tutti, le "nostre" storie di ex
sindacalisti, credo siano molto interessanti per far capire ai
colleghi ed agli attuali sindacalisti le gravi storture dei sindacati
degli edicolanti.
La tua storia di Padova, la storia di Alberto o Roberto di Bergamo, la
mia storia a Reggio Emilia, la mancata storia di Lydia a Rovigo vanno
tutte in una unica direzione. Non è vero che non esistono i giornalai
che vogliono impegnarsi, è vero però che che gli attuali sindacati
(tutti, con nessuna distinzione di colore) respingono con fermezza le
idee ed i propositi di chi ha "voglia" di cambiare.
Scusa Andrea se prendo come esempio la tua lettera, ma mi sembra molto
significativa, sul significato di fare sindacato oggi. Non metto in
discussione che l'amico Bertolini sia preparato, ci mancherebbe, metto
in discussione il suo modo di fare sindacato. 7 anni di impegno
sindacale che risultati hanno portato? Perché vedi di chiacchiere ne
possiamo fare a quintali, ma se alla fine non ci sono risultati,
rimangono chiacchiere (e, da quel che conosco per averlo letto, il tuo
amico Bertolini, a livello di chiacchiere credo sia un vero campione).
Leggo che a Padova fate ancora il servizio a banco e tutte le mattine
sei costretto ad andare in agenzia a prendere la mer…ops scusa la
merce.
Immagino che questo ti costringa ad una levataccia incredibile, oltre
a costi di auto, pericoli ecc.
Mio padre lo faceva 20 o 25 anni orsono, poi hanno istituito
l'autista. Sapere che ancora oggi, anno del Signore 2003 dopo Cristo
ci siano ancora colleghi che si vanno a ritirare i giornali, scusa
tanto, non è colpa tua, ma mi sembra una cosa da terzo mondo. Difronte
alla mia edicola c'è un bar che lavora poco con le colazioni. 20/30
paste credo sia il suo consumo quotidiano. Ma i fornai fanno la fila
per convincerlo a prenderle da loro. Consegna a domicilio
naturalmente. Non ti sarebbe molto più comodo alzarti mezz'ora più
tardi ed attendere l'autista che ti porti i giornali? So che il nostro
tempo non ha valore commerciale, ma nel 2003 certi lussi credo ce li
possiamo permettere non credi? I problemi che hai incontrato con i
"vecchi marpioni" di Padova del Sinagi sono gli stessi, identici, che
ho trovato con i "vecchi marpioni" di Reggio Emilia. Stesse tattiche,
medesime strategie, stessi cassetti chiusi a chiave. Sai come sono
riuscito a convincerli. Con i fatti, visto che era impossibile con le
parole. 130 nuovi iscritti in 2 anni in una piccola città come Reggio
Emilia che ne contava 70 da anni su 300 edicolanti. Mi ero posto
l'obiettivo di 200 e 200 li ho superati.
Il tempo è tiranno. E' verissimo. Te lo dice un collega, io, che non
passa meno di 15 ore al giorno nella sua edicola. Sino a 3 anni orsono
mi potevo permettere dei commessi, ora non più.
Dici che Bertolini ha "convinto" come massimo storico 45 colleghi ad
iscriversi allo Snag. Capisco che raccogliere adesioni non sia facile
e sia dispendioso, ma 45 adesioni in una provincia che credo sia il
doppio di Reggio Emilia (noi abbiamo 300 edicole e voi?) non credo sia
un grosso risultato.
Ricordo che quando entrai nel sindacato venivano indette 1 o 2
asseblee all'anno con la presenza del segretario regionale o
equivalente che raccontavano cose scontate con la partecipazione di
20/30 edicolanti. Negli ultimi 2 anni della "mia" gestione ne facevo
una ogni 2/3 mesi e la partecipazione raddoppiava ogni volta: 20, poi
40, poi 80, poi 100, poi 120, poi 140. Credimi risultati notevoli per
una piccola provincia come Reggio Emilia. Sai la ragione di questi
risultati? Molto semplice. Facevo seguire alle parole i fatti. Ad ogni
riunione, cui non ho mai chiesto la partecipazione di dirigenti
regionali o nazionali, avevo nuove conquiste da spiegare. Nuovi
risultati da commentare.
Ma quando ho capito che, messo a posto le disfunzioni locali, non era
possibile migliorare il mio lavoro per l'insensibilità ai veri
problemi (quelli riguardanti il contratto) dei dirigenti nazionali ho
mollato. Sai perché Bertolini e tanti altri dirigenti locali non
riescono ad essere "trascinatori di popoli in patria" come li
definisci con una felice espressione? Perché non riescono a far
seguire i fatti alle loro parole. Quali conquiste per la categoria ha
portato Bertolini nei suoi 7 anni di attività come dirigente sindacale
locale? E come pensi riesca il sindacato nazionale ad ottenere
risultati con una controparte con le palle come la FIEG se a condurre
le trattative ci sono dirigenti che non riescono nemmeno a convincere
un collega ad iscriversi al sindacato?
E' come sperare che un cicloamatore possa vincere il Giro d'Italia. E'
impossibile.
Dici che scrivere su Azienda Edicola e lavorare al perfezionamento di
Inforiv è per lui più redditizio che fare il dirigente sindacale
locale. Non è più redditizio, ma semplicemente il lavoro che sa fare.
Se posso fare un paragone è come un professore di diritto alle scuole
medie. E' senza dubbio molto più preparato che un qualsiasi cittadino,
ma rimane un avvocato, un professionista fallito.
Non metto in dubbio che dirigenti come Bertolini, non vorrei farne un
caso personale ma lo cito come esempio, siano molto più preparati di
un edicolante medio, ma da questo a mettere in mano il mio futuro
professionale a personaggi che non riescono nemmeno ad ottenere la
resa a specchio con il suo DL ce ne passa.
Sarebbe interessante che anche altri partecipino a questo dibattito.
Ciao a tutti
Paolo
Carlo
2003-08-05 11:25:55 UTC
Permalink
Caro Paolo

so cosa vuol dire essere un ex, per il semplice fatto che lo sono stato.Altri ambienti,altre situazioni, ma ti assicuro che prima di mollare ci ho lasciato anima e corpo.Ma non avendo più niente da dare (ero completamente svuotato di idee e contenuti) e forza per lottare, ho preferito cedere il passo ad altri.
Rigenerarmi è stato molto difficile, ma il tempo e i cambiamenti generazionali ai vertici, mi hanno ridato speranza e volendo mi permetterebbero di ricominciare.
Ma la mia esperienza nell'ambito della politica si è esaurita, perchè ho scoperto il meccanismo perverso che la sostiene. Secondariamente penso fermamente che proprio per quanto ti ho anticipato, un sindacalista non debba nel modo più assoluto fare politica, ma essere edicolante. Quando divenni Presidente Snag di Monza mi dimisi dalla politica in due giorni.
Certi legami compromettono la vita dei tuoi colleghi e legano ombelicalmente i tuoi pensieri e di conseguenza le tue azioni.
Ma questo è un mio pensiero. Il Sindacato è completamente diverso.Le responsabilità sono maggiori, gli esiti più incerti, i passaggi e le scelte devono essere più ponderate, le situazioni richiedono un impegno molto più accurato e laborioso. Più aumentano le responsabilità e più ti devi confrontare con situazioni differenti. L'esperienza sul campo è assolutamente necessaria e produttiva e coloro che si fanno strada per diventare opinionlider devono fare il doppio dell'attenzione.
Niente si raggiunge in un battibaleno.Piccole conquiste sono l'impegno di riunioni su riunioni e il solo fatto che una tua proposta possa essere avvalorata,è solo l'inizio del viaggio. E' importante credere nelle regole, nelle procedure, nelle responsabilità e dare fiducia a chi lavora con te. Poi possiamo condividere o meno il nostro cammino,le nostre opinioni, le proposte, le idee e tutto il resto, ma l'importante è che un'eventuale dissenso venga espresso democraticamente. Farsi dei proseliti non è semplice, pertanto c'è bisogno di dire e di fare contemporaneamente.
Tutto quello che ti ho scritto costringe il cosi detto sindacalista oltre che ad un lavoro vero e proprio, ha trascurare puntualmente la propria attività, pur avendo in alcuni casi un rimborso spese. Tu dirai :scelte! Io ti dico meno male che qualcuno le fa. E' un pò come il volontariato.Ecco, qui è una via di mezzo.
Lo spazio per impegnarsi non manca e le idee sono sempre ben accette. Mai abbiamo respinto qualcuno che bussando alla porta, ha detto sono qui ad impegnarmi con voi. Tutti possono parlare ed agire. Ma.............si devono assumere le responsabilità di quel che fanno. Qui la cosa si fa critica. No il mio nome no, il mio codice non te lo dico, ma se vado io poi mi staccano la merce, tu parlaci ma io non ti ho detto niente e 100.000 altre cose di questo tipo. Questo mi fa pensare che forse tutti i miei arroccamenti, per questa stupenda categoria, mancano di esercito.Questa è una mia constatazione quotidiana. Paolo è questo il mio dispiacere! Non il fatto che io condivida o meno il pensiero dei miei colleghi sindacalisti. Quante cose sarebbero più facili per noi se potessimo contare sulla determinazione del solo 50% della categoria. Io sono disponibile a portare avanti idee e opinioni degli edicolanti lombardi e sostenerli negli ambiti di mia pertinenza, sapendo che loro in seguito alle mie prese di posizioni mi saranno di sostegno. Ma sai che non sanno nemmeno che faccio il sindacalista?Quanto tempo è che scrivo qui?
E come sindacalista, quante lettere di stimolo ho scritto in questo ng?Decine! E cosa è successo?Nulla,nulla,nulla.
Sai quante ore di sonno ho perso,per sostenere progetti,idee,proposte? Non voglio la medaglia, non saprei cosa farmene.
Ma quando leggo parolacce a tutto spiano, considerazioni animalesche, bistrattamenti infondati, mi chiedo che razza di gente siamo.
Io non mi sono dimenticato da dove vengo e la fatica che ho fatto per arrivare qui. Non invidio la posizione di nessuno, ma lotto apertamente per dire la mia sul tavolo di quelli che contano,perchè solo lì si decidono le cose. Ma se alla fine dico tante belle cose senza avere un seguito, a cosa serve?
Il sistema si modifica solo dall'interno, costruendosi un'immagine ed una personalità che devono piacere prima di tutto agli edicolanti. Ma gli edicolanti dove sono? Perchè pochi eleggono e tanti criticano? E' insensato. Il confronto è il medesimo con il fatto di non andare a votare,perchè sono tutti uguali e rubano. Ragazzi NON E' VERO! Ma come faccio a spiegarvelo se siete più sordi di un sordo? Entrate nel sindacato è il modo migliore per viverne i problemi e farsi un'idea del come risolverli.
Poi Zulian,Chiussi,Monguzzi, Bertolini, Toffetti, Abbiati e altri, li potrete giudicare meglio e di seguito seguirne le orme o meno.Ma dall'interno,perchè da fuori le chiacchere anche pur belle ed interessanti, se le porta via il vento.
con rispetto

P:S:
Paolo!..... rientra e riprova.
La tua storia di Padova, la storia di Alberto o Roberto di Bergamo, la mancata storia di Lydia a Rovigo vanno tutte in una unica direzione. Entrate in un sindacato e poi mi direte.


Carlo Monguzzi


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Post by Paolo Protti
Caro Andrea e cari colleghi tutti, le "nostre" storie di ex
sindacalisti, credo siano molto interessanti per far capire ai
colleghi ed agli attuali sindacalisti le gravi storture dei sindacati
degli edicolanti.
La tua storia di Padova, la storia di Alberto o Roberto di Bergamo, la
mia storia a Reggio Emilia, la mancata storia di Lydia a Rovigo vanno
tutte in una unica direzione. Non è vero che non esistono i giornalai
che vogliono impegnarsi, è vero però che che gli attuali sindacati
(tutti, con nessuna distinzione di colore) respingono con fermezza le
idee ed i propositi di chi ha "voglia" di cambiare.
Scusa Andrea se prendo come esempio la tua lettera, ma mi sembra molto
significativa, sul significato di fare sindacato oggi. Non metto in
discussione che l'amico Bertolini sia preparato, ci mancherebbe, metto
in discussione il suo modo di fare sindacato. 7 anni di impegno
sindacale che risultati hanno portato? Perché vedi di chiacchiere ne
possiamo fare a quintali, ma se alla fine non ci sono risultati,
rimangono chiacchiere (e, da quel che conosco per averlo letto, il tuo
amico Bertolini, a livello di chiacchiere credo sia un vero campione).
Leggo che a Padova fate ancora il servizio a banco e tutte le mattine
sei costretto ad andare in agenzia a prendere la mer.ops scusa la
merce.
Immagino che questo ti costringa ad una levataccia incredibile, oltre
a costi di auto, pericoli ecc.
Mio padre lo faceva 20 o 25 anni orsono, poi hanno istituito
l'autista. Sapere che ancora oggi, anno del Signore 2003 dopo Cristo
ci siano ancora colleghi che si vanno a ritirare i giornali, scusa
tanto, non è colpa tua, ma mi sembra una cosa da terzo mondo. Difronte
alla mia edicola c'è un bar che lavora poco con le colazioni. 20/30
paste credo sia il suo consumo quotidiano. Ma i fornai fanno la fila
per convincerlo a prenderle da loro. Consegna a domicilio
naturalmente. Non ti sarebbe molto più comodo alzarti mezz'ora più
tardi ed attendere l'autista che ti porti i giornali? So che il nostro
tempo non ha valore commerciale, ma nel 2003 certi lussi credo ce li
possiamo permettere non credi? I problemi che hai incontrato con i
"vecchi marpioni" di Padova del Sinagi sono gli stessi, identici, che
ho trovato con i "vecchi marpioni" di Reggio Emilia. Stesse tattiche,
medesime strategie, stessi cassetti chiusi a chiave. Sai come sono
riuscito a convincerli. Con i fatti, visto che era impossibile con le
parole. 130 nuovi iscritti in 2 anni in una piccola città come Reggio
Emilia che ne contava 70 da anni su 300 edicolanti. Mi ero posto
l'obiettivo di 200 e 200 li ho superati.
Il tempo è tiranno. E' verissimo. Te lo dice un collega, io, che non
passa meno di 15 ore al giorno nella sua edicola. Sino a 3 anni orsono
mi potevo permettere dei commessi, ora non più.
Dici che Bertolini ha "convinto" come massimo storico 45 colleghi ad
iscriversi allo Snag. Capisco che raccogliere adesioni non sia facile
e sia dispendioso, ma 45 adesioni in una provincia che credo sia il
doppio di Reggio Emilia (noi abbiamo 300 edicole e voi?) non credo sia
un grosso risultato.
Ricordo che quando entrai nel sindacato venivano indette 1 o 2
asseblee all'anno con la presenza del segretario regionale o
equivalente che raccontavano cose scontate con la partecipazione di
20/30 edicolanti. Negli ultimi 2 anni della "mia" gestione ne facevo
una ogni 2/3 mesi e la partecipazione raddoppiava ogni volta: 20, poi
40, poi 80, poi 100, poi 120, poi 140. Credimi risultati notevoli per
una piccola provincia come Reggio Emilia. Sai la ragione di questi
risultati? Molto semplice. Facevo seguire alle parole i fatti. Ad ogni
riunione, cui non ho mai chiesto la partecipazione di dirigenti
regionali o nazionali, avevo nuove conquiste da spiegare. Nuovi
risultati da commentare.
Ma quando ho capito che, messo a posto le disfunzioni locali, non era
possibile migliorare il mio lavoro per l'insensibilità ai veri
problemi (quelli riguardanti il contratto) dei dirigenti nazionali ho
mollato. Sai perché Bertolini e tanti altri dirigenti locali non
riescono ad essere "trascinatori di popoli in patria" come li
definisci con una felice espressione? Perché non riescono a far
seguire i fatti alle loro parole. Quali conquiste per la categoria ha
portato Bertolini nei suoi 7 anni di attività come dirigente sindacale
locale? E come pensi riesca il sindacato nazionale ad ottenere
risultati con una controparte con le palle come la FIEG se a condurre
le trattative ci sono dirigenti che non riescono nemmeno a convincere
un collega ad iscriversi al sindacato?
E' come sperare che un cicloamatore possa vincere il Giro d'Italia. E'
impossibile.
Dici che scrivere su Azienda Edicola e lavorare al perfezionamento di
Inforiv è per lui più redditizio che fare il dirigente sindacale
locale. Non è più redditizio, ma semplicemente il lavoro che sa fare.
Se posso fare un paragone è come un professore di diritto alle scuole
medie. E' senza dubbio molto più preparato che un qualsiasi cittadino,
ma rimane un avvocato, un professionista fallito.
Non metto in dubbio che dirigenti come Bertolini, non vorrei farne un
caso personale ma lo cito come esempio, siano molto più preparati di
un edicolante medio, ma da questo a mettere in mano il mio futuro
professionale a personaggi che non riescono nemmeno ad ottenere la
resa a specchio con il suo DL ce ne passa.
Sarebbe interessante che anche altri partecipino a questo dibattito.
Ciao a tutti
Paolo
Paolo Protti
2003-08-05 18:31:49 UTC
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Post by Carlo
Caro Paolo
Ciao Carlo, credo che un passaggio della mia lettera ti abbia fatto arrabbiare. Non sò quale e me ne dispiace. Il senso della mia lettera era tutt'altro e ti invito a rileggerla con calma. Io cito fatti concreti, mentre tu non rispondi in modo concreto, ma su quello che ti angustia. Proverò a rispondere al tuo post, se ci riesco.
so cosa vuol dire essere un ex, per il semplice fatto che lo sono
stato.Altri ambienti,altre situazioni, ma ti assicuro che prima di
mollare ci ho lasciato anima e corpo.Ma non avendo pi niente da dare
(ero completamente svuotato di idee e contenuti) e forza per lottare, ho
preferito cedere il passo ad altri.
Io non ho mai detto di non avere più niente da dire e da dare. Credo
che di cose ne ho dette in questi ultimi mesi e non ho ancora finito,
ma si fà molta fatica a dialogare sullo stesso tema quando ci sono
molti interventi che tendono a smorzare i toni.
Post by Carlo
Rigenerarmi stato molto difficile, ma il tempo e i cambiamenti
generazionali ai vertici, mi hanno ridato speranza e volendo mi
permetterebbero di ricominciare.
Ma la mia esperienza nell'ambito della politica si esaurita,
perch ho scoperto il meccanismo perverso che la sostiene.
Secondariamente penso fermamente che proprio per quanto ti ho
anticipato, un sindacalista non debba nel modo pi assoluto fare
politica, ma essere edicolante. Quando divenni Presidente Snag di Monza
mi dimisi dalla politica in due giorni.
Io. lo converrai, non ho mai parlato di politica e vorrei continuare a
farlo. ....almeno su questo ng.
Post by Carlo
Certi legami compromettono la vita dei tuoi colleghi e legano
ombelicalmente i tuoi pensieri e di conseguenza le tue azioni.
Ma questo un mio pensiero. Il Sindacato completamente diverso.Le
responsabilit sono maggiori, gli esiti pi incerti, i passaggi e
le scelte devono essere pi ponderate, le situazioni richiedono un
impegno molto pi accurato e laborioso. Pi aumentano le
responsabilit e pi ti devi confrontare con situazioni differenti.
L'esperienza sul campo assolutamente necessaria e produttiva e
coloro che si fanno strada per diventare opinionlider devono fare il
doppio dell'attenzione.
Niente si raggiunge in un battibaleno.Piccole conquiste sono l'impegno
di riunioni su riunioni e il solo fatto che una tua proposta possa
essere avvalorata, solo l'inizio del viaggio. E' importante credere
nelle regole, nelle procedure, nelle responsabilit e dare fiducia a
chi lavora con te. Poi possiamo condividere o meno il nostro cammino,le
nostre opinioni, le proposte, le idee e tutto il resto, ma l'importante
che un'eventuale dissenso venga espresso democraticamente. Farsi dei
proseliti non semplice, pertanto c' bisogno di dire e di fare
contemporaneamente.
Tutto quello che ti ho scritto costringe il cosi detto sindacalista
oltre che ad un lavoro vero e proprio, ha trascurare puntualmente la
propria attivit , pur avendo in alcuni casi un rimborso spese. Tu
dirai :scelte! Io ti dico meno male che qualcuno le fa. E' un p come
il volontariato.Ecco, qui una via di mezzo.
Carlo non riesco a capire perchè mi ripeti gli impegni ed i sacrifici
di un sindacalista. Li conosco perfettamente: l'ho fatto. Il fatto che
io l'abbia fatto gratis senza MAI farmi riborsare benzina telefono e
tempo non ha alcuna importanza. Sono felice e fiero di averlo fatto
gratis. Non è questo il punto.
Quello che chiedevo erano i risultati dei nazionali: sei in grado di
elencarmeli concretamente?
Post by Carlo
Lo spazio per impegnarsi non manca e le idee sono sempre ben accette.
Su questo permettimi ho qualche dubbio. Ma non voglio fare polemica.
Post by Carlo
Mai abbiamo respinto qualcuno che bussando alla porta, ha detto sono qui
ad impegnarmi con voi. Tutti possono parlare ed agire. Ma.............si
devono assumere le responsabilit di quel che fanno. Qui la cosa si fa
critica. No il mio nome no, il mio codice non te lo dico, ma se vado io
poi mi staccano la merce, tu parlaci ma io non ti ho detto niente e
100.000 altre cose di questo tipo. Questo mi fa pensare che forse tutti
i miei arroccamenti, per questa stupenda categoria, mancano di
esercito.Questa una mia constatazione quotidiana. Paolo questo
il mio dispiacere!
Carlo, io ti ho citato come ho fatto il sindacalista nella mia
provincia. Ho fatto numeri ho citato conquiste concrete. Adesso vado
oltre e ti dico che NON ACCETTAVO L'ISCRIZIONE di coloro che dicevano
cose che tu citi sopra. Ecco perchè su 300 edicolanti della mia
provincia avevo solo (si fa per dire) 200 iscritti. I conigli non li
volevo perchè con i conigli non si và avanti.

Non il fatto che io condivida o meno il pensiero dei
Post by Carlo
miei colleghi sindacalisti. Quante cose sarebbero pi facili per noi
se potessimo contare sulla determinazione del solo 50% della categoria.
Io ho potuto ottenere le conquiste che ti ho citato perchè avevo il
consenso dei 2/3 dei miei colleghi. Il consenso non è una firma su un
pezzo di carta. Il consenso lo si conquista sul campo. Facendo tanto e
parlando poco.
Post by Carlo
Io sono disponibile a portare avanti idee e opinioni degli edicolanti
lombardi e sostenerli negli ambiti di mia pertinenza, sapendo che loro
in seguito alle mie prese di posizioni mi saranno di sostegno. Ma sai
che non sanno nemmeno che faccio il sindacalista?
Scusa Carlo, ma qui non ho nessuna colpa. Quando facevo il
sindacalista tutti i miei associati sapevano che facevo il
sindacalista. E anche quelli che associati non erano. C'è forse un
difetto di comunicazione? Io ed i miei colleghi facevamo molti
incontri personali, risolvavamo molto concretamente tanti problemi.
Prova a ripensare a quello che dici.

Quanto tempo che
Post by Carlo
scrivo qui?
E come sindacalista, quante lettere di stimolo ho scritto in questo
ng?Decine! E cosa successo?Nulla,nulla,nulla.
Sai quante ore di sonno ho perso,per sostenere progetti,idee,proposte?
Non voglio la medaglia, non saprei cosa farmene.
Ma quando leggo parolacce a tutto spiano, considerazioni animalesche,
bistrattamenti infondati, mi chiedo che razza di gente siamo.
Cosa hai letto di tanto strano?
Post by Carlo
Io non mi sono dimenticato da dove vengo e la fatica che ho fatto per
arrivare qui. Non invidio la posizione di nessuno, ma lotto apertamente
per dire la mia sul tavolo di quelli che contano,perch solo l si
decidono le cose. Ma se alla fine dico tante belle cose senza avere un
seguito, a cosa serve?
Ribadisco hai grossi problemi di comunicazione con i tuoi associati.
Forse si risolvono solo in un modo: meno ufficio e più in giro per le
edicole. Pensaci
Post by Carlo
Il sistema si modifica solo dall'interno, costruendosi un'immagine ed
una personalit che devono piacere prima di tutto agli edicolanti. Ma
gli edicolanti dove sono? Perch pochi eleggono e tanti criticano? E'
insensato.
Prova a pensare serenamente del perchè di questa situazione

Il confronto il medesimo con il fatto di non andare a
Post by Carlo
votare,perch sono tutti uguali e rubano. Ragazzi NON E' VERO! Ma come
faccio a spiegarvelo se siete pi sordi di un sordo? Entrate nel
sindacato il modo migliore per viverne i problemi e farsi un'idea
del come risolverli.
Già fatto. No grazie. Prova a citarmi qualche conquista CONCRETA dei
nazionali e poi ne riparliamo. Voglio essere largo: citami le
conquiste degli ultimi 10 anni se ci riesci. Ripeto cose concrete e
non solo parole
Post by Carlo
Poi Zulian,Chiussi,Monguzzi, Bertolini, Toffetti, Abbiati e altri, li
potrete giudicare meglio e di seguito seguirne le orme o meno.Ma
dall'interno,perch da fuori le chiacchere anche pur belle ed
interessanti, se le porta via il vento.
Appunto chiacchiere. Con qualcuno dei signori che hai citato si
possono fare solo chiacchiere. Sono stanco di chiacchiere Carlo.
Citami qualche fatto.
Post by Carlo
con rispetto
altrettanto
Ciao Paolo
Post by Carlo
Paolo!..... rientra e riprova.
La tua storia di Padova, la storia di Alberto o Roberto di Bergamo, la
mancata storia di Lydia a Rovigo vanno tutte in una unica direzione.
Entrate in un sindacato e poi mi direte.
Carlo Monguzzi
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Carlo
2003-08-06 09:05:19 UTC
Permalink
Ciao Paolo

ho capito benissimo quel che vuoi dire. Volevo solo farti partecipe di una mia esperienza e ricollegarmi a quanto esprimevi, come fai tu. Tutto qui. Ma visto che vuoi a tutti i costi vedere solo nero e non c'è verso di farti vedere altri colori, sto tranquillo e continuo a fare tutte le cose ingiuriose e peccaminose che qualcuno descrive su questo ng con tanta anonimosità.Poi non voglio scontrarmi con te,visto che abbiamo l'interesse comune di far funzionare le cose, tu in un modo io in un altro, ma sempre per il bene della categoria.
con rispetto
Carlo
Paolo Protti
2003-08-06 14:34:03 UTC
Permalink
Post by andrea padova
Ciao Paolo
ho capito benissimo quel che vuoi dire. Volevo solo farti partecipe di
una mia esperienza e ricollegarmi a quanto esprimevi, come fai tu. Tutto
qui. Ma visto che vuoi a tutti i costi vedere solo nero e non c'
verso di farti vedere altri colori,
Ti chiedo disperatamente: vuoi farmi vedere altri colori? Non solo con
chiacchiere evasive, ma con esempi concreti come ho chiesto. Ripeto la
domanda nel caso in cui non fosse stata sufficientemente chiara: quali
sono stati i miglioramenti CONCRETI ottenuti dalle OOSS a favore della
categoria? Hai spazio negli ultimi 10 anni. Però non citarmi come
fanno i tuoi colleghi la 170 perchè sinceramente io stavo meglio prima
di questa legge tanto decantata, ma scarsamente applicata sino in
fondo.

sto tranquillo e continuo a fare
Post by andrea padova
tutte le cose ingiuriose e peccaminose che qualcuno descrive su questo
ng con tanta anonimosit .Poi non voglio scontrarmi con te,visto che
abbiamo l'interesse comune di far funzionare le cose, tu in un modo io
in un altro, ma sempre per il bene della categoria.
Ho notato segni di stanchezza nei tuoi interventi, solitamente molto
interessanti e gradevoli. Tutta colpa degli edicolanti vero? Le OOSS?
Stanno facendo il possibile, ma quando si chiede in CONCRETO cosa
hanno fatto nelle migliaia di riunioni che credo siano state fatte,
allora scatta il silenzio.
Come sempre. Sento continuamente dire: è stato fatto il possibile.
Chiedo: siamo sicuri? Quando una squadra di calcio perde 6 a 0 i
calciatori perdenti escono dal campo molto più stanchi e provati di
chi ha vinto: hanno fatto il possibile, ma non è bastato. Le nostre
OOSS mi sembrano una squadra perennemente perdente: hanno fatto il
possibile e gli edicolanti non se ne sono nemmeno accorti. Ripeto:
quali risultati CONCRETI sono stati ottenuti. Forza provate se
riuscite a farmi vedere un colore diverso dal nero. Possono rispondere
anche i colleghi che hai citato ovvero Zulian, Toffetti, Chiussi,
Bertolini ed Abbiati. Anzi sarebbe auspicabile che partecipassero
anche loro a questa discussione. Ma con conquiste CONCRETE, non solo e
sempre con parole a vuoto tendenti al rassicurante. Se continuate a
non citarle allora significa che non ce ne sono vero?
Post by andrea padova
con rispetto
Carlo
con simpatia
Paolo
Post by andrea padova
--
Carlo
2003-08-07 10:35:07 UTC
Permalink
Ciao Paolo
sono arrivato un pò tardi per poter giudicare l'operato di chi mi ha preceduto e per mia indole non amo il sentito dire. Pertanto io posso prendere in considerazione l'Accordo del 1994, in cui vedo, andando a ritroso nel tempo, che il quel mentre si sono consolidate delle regole che passo passo si erano conquistate. Non possiamo dire che il Sindacato con quell'Accordo non sia riuscito a spuntare qualcosa come è altrettanto chiaro che alla luce dei nostri giorni va certamente rivisitato, se non addirittura rifatto di sana pianta. L'Accordo fino alla sua scadenza non è stato disdettato da nessuno. Successivamente la crisi degli editori (perchè gli editori se ne erano accorti subito nel lontano 97che qualcosa stava accadendo) ha cominciato a dare segni di squilibrio (defiscalizzato) e ha cercare i modi più inimmaginabili per precedere la crisi (strillonaggio, abbonamenti, ore 7,omaggi a tutto spiano, lettura nelle scuole, panini........................). Intanto nessuno dava nessuna disdetta all'Accordo, fintanto che non l'hanno fatto gli editori. Se fossimo stati noi le conseguenze sarebbero state imprevedibili. Sappi, che poi si possa condividere o meno, che la sperimentazione a frenato una liberalizzazione che ci avrebbe colti impreparati su tutti i fronti e ci avrebbe distrutto. Io non c'ero, ma i sindacati si. Le direttive regionali hanno visto il Sindacato impegnato notevolmente su tutti i fronti. La crisi economica che si sta registrando acuisce ancora di più i nostri problemi e ce li rende ancora più insopportabili. Il nostro lavoro è cambiato molto e di conseguenza i nostri dl, i nostri Dn e inoltre una volta nessuno andava a cercare i giornali.Oggi li vogliono tutti. L'unico posto in Europa, dove l'editoria fatica a sfondare il muro della liberalizzazione è l'italia. Sono anni che ci stanno provando, se ne parlava ben dal lontano 1970. Le Amministrazioni eccessivamente permissive e i piani comunali legati ad uno strano modo di far nascere edicole, ha incancrenito ancora più il sistema, che se allora poteva andar bene perchè si vendevano giornali e si guadagnava bene, oggi invece si chiude e si imputa a terzi la disperazione.Direi che molto dello scontento che c'è va anche ricercato più a fondo e in più direzioni.. Poi possiamo definire chi è più colpevole e chi meno, cosa avresti fatto tu o cosa avrei fatto io, se potevano chiedere di più o di meno ecc.ecc. .Le trattative non sono mai facili e molte volte si spara alto per colpire basso. Oggi che rivesto alcuni incarichi, ho l'occasione di vedere da vicino alcune cose, che una volta trattavo e giudicavo in modo superficiale e forse direi poco corretto.Ho capito che se voglio ottenere qualcosa mi devo confrontare su un tavolo e cercare di fare del mio meglio per convincere chi mi ascolta. Ma voglio dire, non sono solo ci sono altre persone che come me dicono la loro e cercano di fare quanto faccio io. Ma le mie idee non sono cambiate è cambiato il sistema con cui le conduco. La mia rabbia non è venuta meno, la controllo. La voglia di vedere il mio progetto sul podio, continua. Io non condivido la proposta di Accordo Nazionale sottopostaci dagli editori, non mi piace la fidejussione, ma con loro mi devo confrontare. Io non condivido la modifica del DdL Gasparri alla 170 e sto lottando per fare in modo che venga stralciata.
Queste sono solo due delle tante cose che sto perseguendo. E scusa, io non sono il sindacato? Non lo faccio per me, ma per un progetto più ampio
Tu pensi che tra di noi si sia sempre d'accordo su tutto? Così non è. Abbiamo modi diversi di fare e di agire, ma con la conseguente responsabilità.Tu pensi che il Sindacato non abbia una strategia e non stia lavorando su tutti i tavoli? Legge Gasparri, Accordo Nazionale, Informatizzazione,Ampliamenti commerciali,Richieste al governo,......................Altri stanno facendo, discutendo.Ci riusciranno? Ci riusciremo? Non so cosa dirti,ma l'impegno c'è.
Io non sono cambiato, ho solo deciso di agire di più e di parlare meno. Di impegnarmi a far conoscere le mie idee attraverso l'impegno sul campo. E qui vedi che scrivo meno, ma quando posso scrivo. Certo che avrei un sacco di cose da dire e su cui confrontarmi, ma non prendendomi tutte le volte del pirla o sentire discorsi e sberleffi su come si conducono le cose, per poi arrivare a sapere chi scaglia pietre non è interessato a nulla se non solo a sfogarsi. Sai una volta o due può essere anche costruttivo e anche uno sfogo,perchè aiuta a guardarsi dentro, ma poi diventa un'abitudine e lo trovo ingiusto. Quante volte ho ricevuto risposta dalle mie instancabili e-mail, che credevo plausibili e degne di risposta o di una accurata critica costruttiva?Boh! Il Sindacato è strutturato in modo che ognuno si prenda delle responsabilità e che altri possano criticarne le scelte, ma nel contempo si deve essere pronti sì a distruggere, ma anche a ricostruire.. Attraverso i nostri confronti e i nostri contatti,hai capito che se devo fare il solista lo faccio e non mi spaventano le montagne,anche le più alte, ma non mi devo dimenticare che sto lavorando per gli edicolanti e non per la mia testardaggine o per assicurarmi una posizione sociale. Io faccio il giornalaio. Ma piuttosto dimmi tu perchè uno non si dovrebbe impegnare nel sindacato, se persona di sani principi e non un bombarolo?


ciao Paolo :-)
carlo
Paolo Protti
2003-08-07 11:01:35 UTC
Permalink
A proposito del titolo di questo post: quali sono le città dove è
possibile fare la resa a specchio?
Altra piccola annotazione: a Reggio Emilia La Stampa esce in panino
con Ultime Notizie Reggio (nuovo quotidiano locale). L'aggio che siamo
riusciti a spuntare è di 0,203214 a copia. Non è tantissimo, ma
chiedo: quanto hanno spuntato i nazionali per il panino con la
Gazzetta dello Sport?
Non fate a pugni a rispondere, mi raccomando.
Paolo
Carlo
2003-08-08 10:10:13 UTC
Permalink
Ottenuto. Ovvero abbiamo ottenuto qualcosa in più del contratto
vigente.
Non capisco come sia possibile ottenere variazioni economiche, senza
scontrarsi con il principio dell'Accordo Nazionale che determina l'aggio
all'edicolante(?)
A proposito quali sono le cose che hanno ottenuto negli ultimi 10 anni
le OOSS nazionali? Cosi, tanto per sapere. Per riuscire a non vedere
cosi nero.
Negli ultimi dieci anni vuol dire dal 1993? L'Accordo del 94 non mi sembra
male, vengono confermate garanzie maggiori ad un lavoro-e ci tengo a
sottolinearlo- interdipendente. La liberalizzazione sempre stata dietro
l'angolo è diventata sperimentazione. Questo per quel che vedo io. Le cose
sono cominciate a cambiare alla fine degli anni 90 e ci hanno coinvolto in
maniera drammatica 2 anni fa.Oggi c'è la Gasparri e il Nuovo Accordo
Nazionale, dove i sindacati sono comunque presenti e non le mandano a dire
di certo.Sappi che la controparte/i, sono rappresentate da uomini e donne
molto autorevoli e capaci.Lo scopo che si prefiggono-questo è un mio
pensiero personale- ampliare la diffusione a tutti i costi,costi quel che
costi (agli altri). Il fatto che io ti abbia elencato le due cose più
importanti, non vuol dire che non si sia cercato negli anni di garantire
quanto conquistato, dal continuo assalto della Fieg. Se poi mi vuoi dire che
sono alcuni anni che gli editori fanno il bello e il cattivo tempo, e
bisognerebbe fare qualcosa, sono disponibile a confrontarmi sul cosa. Ma lo
dico serenamente, perchè io sto indirizzando le mie energie in quella
direzione e ho le idee ben chiare. Sia su quanto si potrebbe conquistare,
sia su quanto si potrebbe perdere.Ma visto che si tratta di famiglie, mi
faccio notevoli scrupoli. Però una strada nolenti o dolenti bisognerà pur
seguirla. Le idee non mancano anche ad altri comunque. La cosa che non
riesco a fare è quella di arrivare all'edicolante, renderlo partecipe e fare
in modo che ci si confronti sulle proposte. E-mail,circolari, contatti
personali in edicola, per telefono, volantini, ng, lettere ai quotidiani,
assemblee giganti, assemblee ridotte, pranzi, cene,
colazioni..............qui, personalmente vedo delle difficoltà. E devo dire
sinceramente-credimi- che se avessi solo la parvenza di avere alle spalle
qualche centinaio di edicolanti.......................Ma non è così. Questo
non vuol dire che non persegua l'obiettivo della "prima mail" scritta in
questo ng, ma se ci fossi anche "tu" con la tua esperienza e le tue
capacità,le cose andrebbero meglio.Non credi?
Però vedo che fatichi ad intravedere nelle mie mail,l'unica strada
percorribile, che non è quella dei cobas,perchè qui si rischia di mandare
tutto a catafascio. Anch'io sono un grande urlatore,quando mi incavolo grido
come nessuno e porca vacca...........mi esce sempre la verità.Peccato però
che la verità siano in pochi a volerla conoscere e siano molto veloci a
rifuggirla.Tutti hanno a casa qualcuno che li aspetta e questo qualcuno non
può mai fare a meno di loro. Comunque caro amico basta parole, contiamoci
una volte per tutte.

Carlo
Lucio
2003-08-09 11:33:40 UTC
Permalink
Post by Carlo
Non capisco come sia possibile ottenere variazioni economiche, senza
scontrarsi con il principio dell'Accordo Nazionale che determina l'aggio
all'edicolante(?)
Il piccolo editore locale quando vuolelanciare un nuovo prodotto (ma
anche dopo il lancio come .... sostegno) e' propenso ad offrire sconti
più alti di quanto previsto dall'A.N.
Non ci vedo niente di male sia perchè è lui che offre e non io che
chiedo sia perchè mi sono rotto le p.... di essere l'unica parte che
rispetta l'accordo.
Ciao
Lucio
Lucio
2003-08-09 18:16:18 UTC
Permalink
Post by Lucio
Post by Carlo
Non capisco come sia possibile ottenere variazioni economiche, senza
scontrarsi con il principio dell'Accordo Nazionale che determina l'aggio
all'edicolante(?)
Il piccolo editore locale quando vuolelanciare un nuovo prodotto (ma
anche dopo il lancio come .... sostegno) e' propenso ad offrire sconti
più alti di quanto previsto dall'A.N.
Non ci vedo niente di male sia perchè è lui che offre e non io che
chiedo sia perchè mi sono rotto le p.... di essere l'unica parte che
rispetta l'accordo.
Scusate, ho saltato un periodo...
Non ho risposto in nome e per conto di Paolo ma ho solo riferito
quanto capita, a volte, a Lucca.
Ancora ciao a tutti
Lucio
Carlo
2003-08-11 13:40:43 UTC
Permalink
Ciao Lucio

non so cosa dire.Dobbiamo farci quattro chiacchere. Rischierei di
pronunciarmi affrettatamente.
alla prossima

Carlo
Post by Lucio
Post by Lucio
Post by Carlo
Non capisco come sia possibile ottenere variazioni economiche, senza
scontrarsi con il principio dell'Accordo Nazionale che determina l'aggio
all'edicolante(?)
Il piccolo editore locale quando vuolelanciare un nuovo prodotto (ma
anche dopo il lancio come .... sostegno) e' propenso ad offrire sconti
più alti di quanto previsto dall'A.N.
Non ci vedo niente di male sia perchè è lui che offre e non io che
chiedo sia perchè mi sono rotto le p.... di essere l'unica parte che
rispetta l'accordo.
Scusate, ho saltato un periodo...
Non ho risposto in nome e per conto di Paolo ma ho solo riferito
quanto capita, a volte, a Lucca.
Ancora ciao a tutti
Lucio
Paolo Protti
2003-08-18 10:30:23 UTC
Permalink
Ciao Carlo. Sono tornato stanotte da 10 giorni bellissimi in
Inghilterra e noto che la discussione latita. Saranno le ferie, o
forse, dovuto al fatto che tutti i colleghi sono scaglionati da questo
continuo parlare a vuoto. Tu citi come le 2 maggiori conquiste degli
ultimi 10 anni quelle che io ritengo le 2 più grosse sconfitte per la
categoria: accordo del 94 e sperimentazione/liberalizzazione. Andiamo
con ordine:
- ACCORDO DEL 1994: con questo accordo abbiamo accettato una
decurtazione apparente del 1% di percentuale (e questa permettimi, la
ritengo una sconfitta) abbiamo accettato di farci carico
dell’IVA (altra grossa sconfitta che, tra l’altro, ci
impedisce di fatto il corretto controllo di quanto addebitatoci),
abbiamo accettato con giri di parole una decurtazione del 6% sulle
enciclopedie (erano al 25% ricordi?), non abbiamo ottenuto alcun
miglioramento normativo (altra cosa inconcepibile per qualsiasi
contratto sindacale), abbiamo di fatto concesso il compiegamento di
qualsiasi cosa quasi gratis (personalmente considero meno di una
elemosina le 6 e 30 lire) e non abbiamo MAI avuto la forza nemmeno di
farlo rispettare questo accordo del menga (il caso dei libri credo sia
clamoroso in proposito). Abbiamo accettato di tutto e di più (banded,
cut-price, 2 giornali con un solo aggio, abbonamenti con sconti
scandalosi, la vendita di fondi di magazzino quali sono i riciclati e
ricopertinati agli stessi sconti delle riviste nuove) senza mai
battere ciglia.
E tu lo chiami un buon accordo? Io ho opinioni completamente diverse:
per me è stato l’inizio della fine (la nostra). Io nel 94
c’ero. Me lo ricordo bene il contesto in cui è stato firmato
quell’accordo. Mi ricordo bene che le OOSS cercarono di
“spacciarlo” come conquista. Fu proprio questo accordo
scandaloso che mi spinse ad entrare nel sindacato per cercare di dare
il mio piccolo contributo perché quello successivo fosse più
dignitoso. Ma noto che, ancora oggi, dopo 9 anni dalla sua funesta
sottoscrizione,………..non se ne parla. O meglio: solo
gli edicolanti ne parlano.
Dalle OOSS solo un assordante silenzio. E ti chiedi: dov’è la
base? La base c’è Carlo. La base esiste. La base è disperata. La
base stà disperatamente cercando qualcuno in cui credere. E’ il
messia che non c’è. Sono le OOSS che non ci sono. Come è
possibile credere ancora in “queste” OOSS che ci hanno
portato alla rovina? Ho detto più volte che non ne faccio un problema
di sigla o di colore, ma di capacità manageriali che gli attuali
vertici sindacali palesemente non hanno.
Non è sufficiente dire “ho fatto di tutto” se alla fine
non ci sono risultati. In qualsiasi azienda se il management non porta
i risultati auspicati si cambia. Anche più volte in pochi mesi come il
recente caso Fiat insegna. Nelle OOSS degli edicolanti non è possibile
e non capisco il perché. O meglio sono quelle “inutili”
figure intermedie che, per non rinunciare a quel briciolo di potere,
gloria, e forse un trattamento di favore da parte del DL, non riescono
a dare quella spinta dal basso verso l’alto che sarebbe
necessario dare. Non ne faccio un discorso personale, sia chiaro, ma
credo che tutti i lettori di questo ng abbiano capito. Almeno me lo
auguro. Sicuramente non era riferito a Carlo che stimo per
l’impegno che profonde. Del resto basta leggere gli interventi
su questo ng: li possiamo citare per nome. Carlo, Lucio, Mauro,
Daniele, ogni tanto Alessandro, Massimo e stop.
Dove sono quegli altri 500 personaggi che riempiono le caselline del
management dei vari sindacati? Segretari regionali, presidenti
provinciali, vice presidenti circondariali, presidenti nazionali.
Tante cariche, ma nessuna idea. Non meritevole perlomeno di essere
presente in questo ng con discussioni franche, dure, ma con lo scopo
di ridare dignità ad una professione oramai al lumicino. Tutti troppo
impegnati in riunioni inutili. Ribadisco che non è la base assente, ma
il management senza palle, né idee.

SPERIMENTAZIONE/LIBERALIZZAZIONE. Continuare a spacciare anche questa
come una conquista, mi sembra assurdo. Capisco tutto l’impegno e
gli sforzi profusi per il varo della 170, ma sono i risultati che
latitano. Io stavo meglio, molto meglio, prima della sperimentazione.
Come è possibile spacciare come conquista un decreto legge ed una
successiva legge che peggiora le nostre condizioni economiche? Proprio
non riesco a capirlo. Cosi come non riesco a capire le nulle
resistenze delle OOSS alla mancata applicazione integrale della legge
sul punto essenziale che pesa come un macigno sulla nostra attività:
garantire anche per i supermercati la parità di trattamento a TUTTE le
testate presenti nel panorama editoriale nazionale. Ho letto lo studio
commissionato dalla Fieg sui risultati della
sperimentazione/liberalizzazione, puntualmente inseriti su questo ng
da Lucio. Da quello che ho visto personalmente anche in provincie
aldifuori della mia nessun supermercato ha 450 referenze
contemporaneamente presenti nel punto vendita. Solo i più grossi si
avvicinano a questa cifra. Il risultato è noto a tutti noi ed è
commercialmente devastante: a loro SOLO la crema, a noi QUASI SOLO la
fuffa invendibile. Non riesco proprio a capire dove sia la conquista a
più riprese sbandierata dalle OOSS. Se vogliamo chiamarla con il suo
vero nome è una sconfitta gigantesca.

E quindi sono queste le 2 conquiste principali delle OOSS nazionali
degli ultimi 10 anni? Siamo seri Carlo e colleghi tutti:
l’accordo del 94 e la sperimentazione/liberalizzazione sono
state due sconfitte gigantesche per la nostra categoria.

Leggo raramente su questo ng interventi riguardanti gli abbonamenti
che, ricordo a tutti, per gli illustrati hanno raggiunto numeri pari a
quelli venduti in edicola. Forse è un problema poco sentito perché
sommerso, ma chiedo: perché agli abbonati, agli strilloni, alle
società che curano il servizio oresette vengono garantiti sconti che
vanno dal 50 all’80% ed a noi un aggio del 18,77%?
A mio modesto parere per l’agibilità che garantiamo le
percentuali dovrebbero essere invertite: a noi dal 50 all’80% ed
agli abbonati il 18,77%. Ma, forse, sono io che sono un visionario.
Paolo
Stefano-190
2003-08-19 23:51:31 UTC
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Salve a tutti
Stefano dalla prov. di mc
Questo e' il resoconto di 15 minuti di colloquio con il mio DL.(sig.ra
Paola )

E' Partita sparata anticipandomi che se a volte lei e' sgarbata e
maleducata nelle sue risposte nei nostri confronti e' perche' "lei"e'
stressata ed esaurita a combattere con trecento punti vendita (noi
edicolanti)i quali costantemente ed incessantemente gli chiede cose
tutte sacrosante ma che LEI
NON puo' e NON potra' MAI esaudire , causa la mancanza quasi costante
delle testate che normalmente si "vendono" e che giustamente si
chiedono i rifornimenti.
Dopo averla ascoltata e fatta sfogare incomincio io a fare degli
appunti,
tra le tante cose trattate (vedi conti deposito ..riviste spazzatura
.ecc.ecc..)e per le quali LEI dice che e' stanca di pagare acconti
agli Editori (conti dedeposito)prima ancora che avvengano i richiami
resa (e vero che si verifica questo??)...Alla fine sono arrivato a
parlare di "resa a specchio" ....sobbalzando sulla sedia ..mi spiega
che per LEI NON e' possibile esaudire la mia richiesta perche'(a suo
dire ) NON riesce a sapere quali editori NON sono Affiliati FIEG.
(Bbha!!).
Non essendo io un grande conoscitore dei meandri della nostra editoria
, ho fatto finta di credere alle cose che Lei diceva , ma accortasi
del MIO scetticismo alla fine e' arrivata a dirmi che se gli mandavo
un elenco di testate ...VEDEVA COSA POTEVA FARE !!!!(meglio di niente
sic!) .
Morale della favola???Un forte scoraggiamento vedendo che anche loro
sono soggetti a ricatti di vario genere.
Ora solo una domanda , ma e' proprio utopistico poter coinvolgere e
portare dalla nostra parte i DL nelle trattative sul nuovo accordo??,
Gli interessi sono talmente contrapposti perche cio' NON avvenga???.
Tutto qui'...non ho detto nulla di nuovo ...chiedo solo di essere
...Illuminato !!!(mi va bene anche un fulmine!!)
Salute a tutti buona continuazione delle ferie..)
Stefano
Paolo Protti
2003-08-20 08:41:40 UTC
Permalink
Post by Stefano-190
Salve a tutti
Stefano dalla prov. di mc
Questo e' il resoconto di 15 minuti di colloquio con il mio DL.(sig.ra
Paola )
Ciao Stefano, mi risulta che a Macerata siate specialisti in panini e
cut-price. Ci vuoi aggiornare su quelli degli ultimi mesi?
Post by Stefano-190
E' Partita sparata anticipandomi che se a volte lei e' sgarbata e
maleducata nelle sue risposte nei nostri confronti e' perche' "lei"e'
stressata ed esaurita a combattere con trecento punti vendita (noi
edicolanti)i quali costantemente ed incessantemente gli chiede cose
tutte sacrosante ma che LEI
NON puo' e NON potra' MAI esaudire , causa la mancanza quasi costante
delle testate che normalmente si "vendono" e che giustamente si
chiedono i rifornimenti.
Dopo averla ascoltata e fatta sfogare incomincio io a fare degli
appunti,
Quello dello sgarbato e maleducato credo che sia una costante dei DL
italiani dovuti al fatto che non abbiamo alternative. Forse Tesauro
dell'Antitrust dovrebbe occuparsi di questo nel suo tempo libero,
anzichè occuparsi della lobby degli edicolanti, ma questo è un vecchio
discorso.........
Post by Stefano-190
tra le tante cose trattate (vedi conti deposito ..riviste spazzatura
.ecc.ecc..)e per le quali LEI dice che e' stanca di pagare acconti
agli Editori (conti dedeposito)prima ancora che avvengano i richiami
resa (e vero che si verifica questo??)...
Anzichè fare discorsi generici, perchè la Signora Paola non ti fa
vedere IN CONCRETO come pagano? La storia degli acconti stà in piedi
per pochissimi editori (Mondadori, RCS, Hachette e pochi altri) prova
andare a rivederti gli interventi di un piccolo editore (Casiraghi) su
questo ng a febbraio. Veniva pagato dopo 6 mesi. Ha dovuto sospendere
le pubblicazioni per questo. Sono molto bravi i nostri DL di fare di
ogni erba un fascio. NON E' VERO.

Alla fine sono arrivato a
Post by Stefano-190
parlare di "resa a specchio" ....sobbalzando sulla sedia ..mi spiega
che per LEI NON e' possibile esaudire la mia richiesta perche'(a suo
dire ) NON riesce a sapere quali editori NON sono Affiliati FIEG.
(Bbha!!).
Che professionalità questi DL!!!! Di alla Signora Paola che può andare
sul sito www.fieg.it e può scaricarsi l'elenco degli associati Fieg.
Ma credo che ti risponderà che non è compito suo (e di chi è di
grazia!!)
Post by Stefano-190
Non essendo io un grande conoscitore dei meandri della nostra editoria
, ho fatto finta di credere alle cose che Lei diceva , ma accortasi
del MIO scetticismo alla fine e' arrivata a dirmi che se gli mandavo
un elenco di testate ...VEDEVA COSA POTEVA FARE !!!!(meglio di niente
sic!) .
Per rendere il tuo lavoro di selezione più facile chiedi alla Signora
Paola di fare il contrario, ovvero di mandarti l'elenco delle
pubblicazioni che LORO distribuiscono. Credo sia legittimo. Ma
forse.......ti dirà che non ha tempo o che non può. Credo sia assurdo,
ma noi non possiamo sapere le referenze che possiamo vendere.
Post by Stefano-190
Morale della favola???Un forte scoraggiamento vedendo che anche loro
sono soggetti a ricatti di vario genere.
Non credere a tutto quello che ti dicono. E' vero solo in parte. Solo
noi abbiamo l'esclusiva dei ricatti da parte di tutti: clienti e
fornitori. Loro non hanno nessun tipo di ricatti da parte dei clienti
(noi), e non tutti i loro fornitori li ricattano, ma solo un piccolo
numero.
Post by Stefano-190
Ora solo una domanda , ma e' proprio utopistico poter coinvolgere e
portare dalla nostra parte i DL nelle trattative sul nuovo accordo??,
Gli interessi sono talmente contrapposti perche cio' NON avvenga???.
Questa è una gran bella teoria. Il tono ed il modo delle risposte
della Signora Paola dimostrano il contrario non credi?
Post by Stefano-190
Tutto qui'...non ho detto nulla di nuovo ...chiedo solo di essere
...Illuminato !!!(mi va bene anche un fulmine!!)
Salute a tutti buona continuazione delle ferie..)
Stefano
Ciao Stefano, facci sapere e.......se riuscissi a portare qualche
collega di Macerata su questo ng......sarebbe bello e utile a tutti
Paolo
marco costantini
2003-08-20 09:27:36 UTC
Permalink
Post by Paolo Protti
Anzichè fare discorsi generici, perchè la Signora Paola non ti fa
vedere IN CONCRETO come pagano? La storia degli acconti stà in piedi
per pochissimi editori (Mondadori, RCS, Hachette e pochi altri) prova
andare a rivederti gli interventi di un piccolo editore (Casiraghi) su
questo ng a febbraio. Veniva pagato dopo 6 mesi. Ha dovuto sospendere
le pubblicazioni per questo. Sono molto bravi i nostri DL di fare di
ogni erba un fascio. NON E' VERO.
Ciao Paolo,
avevo già detto nel discorso a Casiraghi che le sue pubblicazioni le
paghiamo subito al DN, tramite gli acconti (pubblicazioni in conto deposito
a parte)..che poi il DN le paghi al piccolo editore dopo il ricevimento
della resa .. questo fa parte dei loro accordi, che non conosco.
Comunque mandiamo acconti, massimo al 20/25 del mese sul 70 - 110 % del
liquidato mensile presunto..molte volte andiamo in credito nella chiusura
mensile dei conti.
Post by Paolo Protti
Che professionalità questi DL!!!! Di alla Signora Paola che può andare
sul sito www.fieg.it e può scaricarsi l'elenco degli associati Fieg.
Ma credo che ti risponderà che non è compito suo (e di chi è di
grazia!!)
su questo ha torto Paola, in inforete abbiamo tutte queste informazioni..
Post by Paolo Protti
Loro non hanno nessun tipo di ricatti da parte dei clienti
(noi), e non tutti i loro fornitori li ricattano, ma solo un piccolo
numero.
:-))) bastano pochi, ma buoni..
Post by Paolo Protti
Questa è una gran bella teoria. Il tono ed il modo delle risposte
della Signora Paola dimostrano il contrario non credi?
mah, io insisto a dire che la controparte di edicolanti e dl siano editori e
dn..


ciao
Marco
marco costantini
2003-08-21 05:14:06 UTC
Permalink
"Paolo Protti" <***@libero.it> ha scritto nel messaggio news:***@posting.google.com...

ciao Paolo
Ciao Marco, bentornato.
?? Mai andato via..
Sarei molto contento in termini di valuta pagate al mio DL, e credo
anche i tuoi edicolanti lo sarebbero, il 20/25 del mese sul 70 - 110%
del liquidato mensile presunto. Sarebbe un salto di qualità notevole
rispetto alle attuali condizioni di pagamento.
scusa, non avevo precisato bene: ENTRO il 20/25 del mese paghiamo dal 70 al
110 %
la differenza è che abbiamo gli acconti divisi in più versamenti, tipo
7/14/21 o 15/25 e così via.
In quanto alla fuffa, mi risulta, correggimi se sbaglio, che Voi DL
trattiate lo sconto, notevolmente diverso, direttamente con i
fornitori.
no, completamente errato.
Stò parlando di cassette porno,
5% sul venduto o meno
film in genere,
5% sul venduto o meno
buste
sorprese,
se vengono dai DN 10%, se vengono da altri, sì si possono avere sconti
maggiori..ma nel totale incide molto poco
Tex arretrati
assolutamente 5%
Sono d'accordo con te, ma...........stò brontolando semplicemente
perchè anch'io vorrei farmi gli affari miei, ma non mi è possibile e
questo non credo sia giusto.
Se posso aiutarti a capire questo strano mondo sono a disposizione.
Il fatto che la scontistica attuale che abbiamo non sia sufficente a coprire
i costi di distribuzione, è ormai cosa di cui si sono resi conto tutti gli
editori e i DN..è da questa considerazione che sono nate le "integrazioni"
tipo il sovrasconto sull'eccedenza resa di cui abbiamo già parlato.
ciao
marco costantini
2003-08-22 06:48:10 UTC
Permalink
"Paolo Protti" <***@libero.it> ha scritto nel messaggio news:***@posting.google.com...

Ciao Paolo
Se hai notato anche il parere di altri colleghi il
AVERE LA POSSIBILITA' DI SCEGLIERE LE PUBBLICAZIONI CHE VOGLIAMO
RICEVERE.
Mi sembra semplice no? Il fatto che anche Voi non abbiate la
possibilità di scegliere non cancella il problema, ma lo aggrava.
Parole sante...
Oltre a QUALI pubblicazioni ricevere, aggiungo con QUALI QUANTITATIVI.
Soprattutto adesso, d'estate, che con la mia Agenzia siamo al massimo del
lavoro, mi rendo conto della quantità di "fuffa" che riceviamo...bancali e
bancali di enigmistiche, giornaletti per bambini, giornali di ricamo...con
quantitativi assolutamente esagerati rispetto alla potenzialità di vendita.
Quello che possiamo lo distribuiamo parzialmente..ma la roba è sempre
troppa.
Cosi
come esiste il problema che l'edicolante non può scegliersi il suo
fornitore, ma SIAMO COSTRETTI a lavorare con un unico DL.
beh, anch'io vorrei eliminare la fornitura a qualche cliente che vede troppo
poco o qualche fornitore che non mi dà utile, ma SONO COSTRETTO a
lavorarci..
;-)
ciao
Paolo Protti
2003-08-22 17:09:53 UTC
Permalink
Continuo a non capire perchè sia gli edicolanti che i DL DEBBANO
ricevere quello che decidono di inviare i DN e non quello che
vogliamo.
Continuo a non capire perchè gli edicolanti non possano decidere da
quale DL servirsi, continuo a non capire perchè i DL debbano servire
clienti non graditi.
Sarebbero auspicabili altri interventi sul tema che credo sia
importante,
Ciao
Paolo
Daniele
2003-08-24 07:08:59 UTC
Permalink
Post by Paolo Protti
Continuo a non capire perchè sia gli edicolanti che i DL DEBBANO
ricevere quello che decidono di inviare i DN e non quello che
vogliamo.
"Le imprese di distribuzione devono garantire, a parità di condizioni
rispetto ai punti di vendita serviti e al numero di copie distribuite, il
servizio di distribuzione a tutte le testate giornalistiche che ne facciano
richiesta...." (L.416/81, Art.16)
Post by Paolo Protti
Continuo a non capire perchè gli edicolanti non possano decidere da
quale DL servirsi.
I contratti stipulati tra dl e loro fornitori prevedono un'esclusiva
territoriale su cui è in corso un indagine dell'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato.

Ciao
Paolo Protti
2003-08-24 17:20:23 UTC
Permalink
Post by Daniele
"Le imprese di distribuzione devono garantire, a parità di condizioni
rispetto ai punti di vendita serviti e al numero di copie distribuite, il
servizio di distribuzione a tutte le testate giornalistiche che ne facciano
richiesta...." (L.416/81, Art.16)
Teoria, pura e semplice teoria. Scusate perchè la GDO non ha il
servizio di distribuzione di TUTTE...................
Post by Daniele
Post by Paolo Protti
Continuo a non capire perchè gli edicolanti non possano decidere da
quale DL servirsi.
I contratti stipulati tra dl e loro fornitori prevedono un'esclusiva
territoriale su cui è in corso un indagine dell'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato.
Campa cavallo che l'erba cresce. Nel frattempo, aspettando
l'autorevole intervento di Tesauro, qualcuno si stà rompendo le
scatole.

Ciao

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